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Parc des Batignolles, Paris 2015.

Paris, fine Gennaio 2015. Le temperature sono basse, tira anche un pò di vento e al mattino presto ha persino nevicato! Magia a Parigi. Il tempo non mi scoraggia. Voglio visitare il Parc des Batignolles. Così, mi muovo alla volta di questo pezzo di città, rivisitato in chiave di giardino dalla Paesaggista Jacqueline Osty e dal suo Studio, che nel 2003 avevano vinto il concorso indetto dalla Città di Parigi per la riqualificazione urbana e la creazione di un parco urbano nel distretto Clichy-Batignolles.

Sono subito accolta da un grande parterre di graminacee, molte delle quali adatte alle zone umide e per questo collocate dentro una lunga vasca rettangolare che accompagna quasi tutto il viale d'ingresso del parco. Eccole! Festuche, Carex, Miscanthus e Pennisetum. In parte, come è giusto che sia, sono state potate, tolto il secco si dà spazio al nuovo; fanno ancora bella mostra di sè i Miscanthus che, con i loro portamento, ricordano le canne selavtiche e per questo ben si prestano a far da bordura al gioco d'acqua.

Chissà che meraviglia sarà questa composizione in estate e in autunno, quando le graminacee danno il meglio di sé.

A destra del viale alberato che sto percorrendo, lo skyline del nuovo complesso residenziale attira subito la mia curiosità di architetto. Volumi articolati e colorati, schermati e rivestiti con il legno, la resina, le lamiere colorate e...anche con tanto verde verticale. Sono molto interessanti e, sicuramente, saranno molto efficienti dal punto di vista energetico. Mi piacciono.

La passeggiata continua.

Il parco, nonostante la rigidità delle temperature, è attraversato dall'eco delle voci dei bambini che giocano. Infatti il progetto del Parc Clichy-Batignolles ruota attorno a tre temi: l'alternarsi delle stagioni, l'acqua e lo sport. Al fondo del viale si intravedono un lago, un edificio, terrazze e rampe.

Il parco è stato costruito su una piattaforma ferroviaria dismessa della quale, ad un certo punto della passeggiata, se ne ritrovano i binari, a memoria di ciò che il luogo era. Anche il visitatore più distratto rimane incuriosito da tanta articolazione e trasformazione degli spazi. E in ogni parte di questo intervento si percepisce chiaramente la costante attenzione ai grandi temi della Gestione sostenibile delle acque ( attraverso l'utilizzo di alcuni semplici ma efficaci principi di di gestione dell'irrigazione come il recupero dell'acqua piovana e riciclo dell'acqua); dell' Energia sostenibile, attraverso l'installazione di pannelli solari sul Forge e la realizzazione di una turbina eolica per il ricircolo di acqua nel fossato; una illuminazione discreta e uno sguardo attento alla Biodiversità.

Non posso resistere.. la bambina che è in me mi porta su per le scale ad ammirare il paesaggio urbano: sono veramente curiosa di scoprire cosa sta accadendo nell'altra parte del parco ancora in fase di costruzione. La vista è magnifica: i percorsi attorno al lago sono stati realizzati con le doghe di legno e riescono a trasmettere un certo senso di familiarità; i riflessi specchiati degli alberi sul lago invitano alla meditazione e al relax. Il cantiere è in fermento. La città respira aria di cambiamento e trasformazione.

Il parco è ben tenuto e i cittadini ne rispettano gli spazi, che poi sono gli stessi a loro destinati. Un gruppo di sdraio in legno attende la bella stagione e un po' di sole. Il prato non fa una grinza. I bambini giocano, saltellano, cantano, sono felici. E dappertutto nel parco si respira un'atmosfera vivace, giocosa e rilassata al tempo stesso.

La magia tra le graminacee continua. All'improvviso si scorgono delle panchine totalmente immerse tra i Pennisetum. Un paesaggio affascinante. Non oso immaginare quanto sarà bello questo piccolo viale tra le spighe rosate e i nastri verdi tra un po' di tempo.

La scena urbana fa da sfondo. In equilibrio. I binari della vecchia linea ferroviaria sono ancora lì, segno e simbolo della memoria storica. Ciuffi di Stipa tenuissima sembrano volersi appropriare di questo spazio, o forse sono solo alla ricerca di una garbata integrazione tra passato, presente e futuro.

La passeggiata si conclude con la fioritura augurale di Prunus. In Giappone il Prunus serrulata 'Kanzan' è simbolo di valori alti quali l'onestà e il coraggio, il fiore, per via della sua effimeratezza, simboleggia la fragilità e la bellezza della vita.

Attraversando il boschetto dei prunus, si ha la felice sensazione di portar via con sé un biglietto di buon auspicio per ciò che seguirà oltre che la voglia di tornare ancora.

Gabriella

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